Farsi trasportare da una metafora ...

Questo post sarà dedicato non ad un tema specifico, ad una problematica, ad un progetto ma ad una modalità di approccio ai problemi organizzativi e di supporto all’evoluzione del cambiamento all’interno delle realtà organizzative: all’uso della metafora, sia come rappresentazione dell’organizzazione, ma soprattutto come tecnica di analisi ed evoluzione delle concezioni di cui le persone sono portatrici. Portatrici proprio perché la parola latina metafora deriva dal greco trasporto, composto di meta (oltre, tra) e phoreo (forma secondaria di phero - portare). È una figura retorica per cui un vocabolo si trasporta dal proprio significato ad un altro, che ha con esso qualche analogia (per es. dal fisico al morale e viceversa). 

E aiuta a vedere le somiglianze, consente di identificarne alcune caratteristiche ma ignora le differenze esistenti tra il soggetto e la metafora stessa, consente di avere una visione differente e generare intuizioni positive ma corre il rischio di distorcere la realtà. “Hai il cuore di pietra!” può essere una metafora efficace, ma ovviamente distorce la realtà, se usata per etichettare e per non ragionare su… La metafora permette di osservare un fenomeno da diversi punti di vista, facendo emergere la parte emotiva. Si basa sul pensiero analogico e consente di far emergere insight, intuizione ed una visione di possibilità e di opportunità e non di vincolo o di necessità.

Le tipologie

Le metafore sono di diverse tipologie, sebbene l'idea di base di una metafora sia piuttosto semplice, in quanto vi possono operare livelli diversi e possono essere strutturate in modo molto semplice o molto complesso. La metafora prima citata è un esempio di metafora semplice, che ci porge un paragone diretto tra due cose (cuore e pietra). Ma possiamo trovarne invece di più estese, che si prolungano sono più frasi, ad esempio in letteratura, come in Cinque maggio di Manzoni: tutto ei provò: la gloria/ maggior dopo il periglio, /la fuga e la vittoria, /la reggia e il tristo esiglio; /due volte nella polvere, / due volte sull’altar… Anche invece sono metafore "implicite", come nella Commedia, Inferno, canto XXXIII al verso 49 Dante scrive “Io non piangea, sì dentro impetrai”.

Costruire una storia metaforica

I livelli con cui può essere costruita una metafora sono differenti, interagenti ed interconnessi tra loro; vi è una struttura superficiale di contenuto, una struttura superficiale linguistica, una struttura profonda associata e una struttura profonda recuperata: la prima è quella che si riferisce al testo, che se in forma di storia (per favorire il cambiamento) deve essere ricca di elementi e contenere personaggi, avventure, azioni concatenate in episodi che permettano di far sperimentare nuove esperienze. La struttura superficiale linguistica invece indica la tipologia del linguaggio da usare, che ossia dunque suggestivo, ricco di simboli evocativi, di messaggi stimolanti il cambiamento. Nella struttura profonda associata troviamo il richiamo agli eventi collegati alle persone che sono gli attori del cambiamento e nella struttura profonda recuperata bensì il livello che la persona coinvolta raggiunge più nel profondo e che segnala il rapporto tra esperienze precedenti e il cambiamento attuale.

La metafora delle organizzazioni

In questi giorni il nostro blog Cambiarparadigma ha lanciato il sondaggio sulla metafora del cambiamento: quale metafora rappresenta il cambiamento? Lo chiediamo a tutti i follower che vogliano partecipare al sondaggio. Molti maestri ci hanno indicato la strada per l’utilizzo della metafora e in particolare nel lavoro con le persone nelle organizzazioni, ma sicuramente a tutti viene in mente il lavoro di ricerca di Morgan sulle metafore dell’organizzazione (pubblicato in Images: le metafore dell’organizzazione, ed. it. 1990). Lo studioso ci ha insegnato che le idee di un’organizzazione sono basate su immagini e metafore implicite che ci guidano nell’interpretare le situazioni. Per accompagnare il cambiamento da una metafora all’altra e favorire l’evoluzione delle aziende e degli Enti difronte alla trasformazione dell’ambiente che li circonda, è necessario avere una metodologia pratica e collaudata, che permetta alle persone (manager, collaboratori) di far emergere gli impliciti: la metafora è uno strumento potente per accompagnare il cambiamento ai diversi livelli (contenutistico, linguistico e quelli più profondi), per forgiare nuovi significati e nuove conoscenze, attraverso l’immaginazione e l’elaborazione delle possibili interpretazioni e scenari che emergono nel lavoro con le persone.

Fuori di metafora: partecipate alla nostra indagine!

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